Prima dello scoppio della terza guerra mondiale, la terra era popolata da miliardi di esseri umani che vivevano sulla superficie. La guerra che venne combattuta rase al suolo tutto il mondo allora conosciuto e i pochi esseri umani rimasti vivi si rifugiarono sottoterra, organizzandosi in bande per sopravvivere, perchè il mondo di sopra si era popolato di giganti e mostruose creature nate dalle follie umane e dalle armi nucleari. A furia di avere paura di tutto e nascondersi, gli umani si sono rimpiccioliti e hanno mutato il loro nome in prendimprestito, perché, appunto, prendono in prestito cose dal mondo di sopra. La loro esistenza dipende esclusivamente da quello che riescono a sgraffignolare, ed è minacciata dai mostri che abitano la superficie. In particolare, in questa zona, esiste da sempre “la cosa”. Ogni giorno, quando cala il sole, i prendimprestito si rifugiano nella profondità della terra e nessuno osa mettere il naso fuori. Tutti si nascondono, perchè tutti hanno paura di lei. Nessuno l’ha mai vista, ma da generazioni gli abitanti di questi sotterranei vivono nel terrore. Al centro di questa favola distopica e grottesca si apre una riflessione molto forte e profondamente umana sul tema “Da cosa mi nascondo? Perchè mi nascondo?”